Una storia antica che parte dalle mura del borgo:
Il conte Gallesio, nato a Finalborgo nel 1772, è stato uno dei più importanti botanici italiani.
Noto soprattutto come uno dei maggiori cultori della “Scienza dei Frutti”, fu un grande studioso della natura, geniale della precursore della genetica applicata e insigne pomologo, nonché illuminato imprenditore agricolo.
La villa familiare dell'Aquila in Finalborgo fu la sede preferita per condurre le ricerche e le sperimentazioni che consentirono di ottenere rilevanti risultati sulla riproduzione vegetale e stabilirono criteri innovativi applicati soprattutto agli agrumi, all'olivo e alla vite apportando ordinamenti colturali che si tradussero in significativi cambiamenti della fisionomia dell'agricoltura ligure del primo Ottocento.
Filantropo e in prima linea per la crescita economica della sua Finalborgo, il capolavoro che lo stesso Giorgio Gallesio definì l'oggetto favorito della vita e che lo rese noto ed illustre è sicuramente la Pomona Italiana (1817-1839), monumentale pubblicazione frutto di un'impresa editoriale senza precedenti per il nostro paese.
La piu importante opera iconografica raffigurante gli alberi da frutto conosciuti fino ad allora in cui oltre al chinotto parlava di agrumi e frutti tipici del Finalese che noi di Sensu, conosciamo ed apprezziamo da sempre.
Tra gli agrumi citati da Gallesio nella sua "Pomona Italiana" c'era sicuramente questo splendido frutto tipico del ponente.
Il Pernambucco è una varietà di arancia che a Finale Ligure ha trovato un microclima ideale per diventare eccellenza. Caratterizzato da una buccia spessa e vescicolata, di colore arancione intenso e dalla spicchiatura secondaria interna, è una pianta con portamento espanso, chioma molto densa e foglia piccola con colore caratteristico verde scuro.
Teme le gelate primaverili, in quanto fiorisce a fine inverno, e il caldo secco eccessivo.
Si tratta di un agrume di dimensioni medio-grandi a seconda della selezione,
il succo è dolce e saporito, una vena di acidità lo rende gradevole a fine pasto e stimolante per la digestione inoltre, lascia la bocca fresca e profumata.
Attualmente non esistono colture specializzate e la produzione è limitata a piccoli appezzamenti come il nostro che rendono questo prodotto e ciò che ne deriva qualcosa di ancor più unico.
I padri della frutticoltura italiana, Molon e Gallesio, la definiscono rispettivamente “una delle mele più saporite, con un sapore che ricorda viola e ananas” e “la regina delle mele croccanti”. Il nome è Carla o Carla di Finale (provincia di Savona), ma si usa anche il plurale Carle e il maschile Carlo.
Il frutto è piccolo e irregolare, ha una buccia liscia giallo-paglierina screziata di rosa e una polpa dolcissima, succosa e color bianco-crema. Particolarmente delicata, si conserva meno delle altre e si mangia appena raccolta.Ha un aspetto elegante ed è ligure di origine e di carattere, più precisamente della zona del Finalese.
Noi di Sensu, date le sue proprietà, la utilizziamo molto: nelle creme , come marmellata insieme al chinotto o come succo nella preparazione del Carmelo, un cocktail di nostra invenzione.
Il nome CHINOTTO deriva certamente da quello della sua patria di origine, la Cina. In francese è infatti chiamato "il piccolo cinese”, in spagnolo "arancio amaro di Cina”. Fù importato da un navigatore savonese nel 1500 proprio da questi territori e trovò il suo habitat ideale in riviera, nella zona tra Savona e Pietra Ligure.
Impossibile consumarlo al naturale per il suo gusto aspro e amaro trova il suo miglio impiego trasformato in liquori, marmellate, gelatine e una moltitudine di altri prodotti.